domenica 10 gennaio 2016

RIVEDIAMO QUANTO FATTO:

Incertezza. Una caratteristica non semplice da definire o tradurre in altre lingue e sicuramente non facile da collocare nelle scienze, nelle tecniche o nei cibi, nelle ricette o sui francobolli; è un concetto astratto, non materializzabile senza problemi, ma si tratta di una parola che fa pensare molto.
Sin dall’antichità il dubbio turbava gli animi degli uomini, e così sorse la necessità di raccontarla attraverso i miti, come l’Odissea (I e II) o con delle favole come fece Esopo, non solo, ma durante i secoli questo bisogno non è svanito, proprio perché l’incertezza è parte della fragilità umana, e così lo troviamo nelle poesie di Neruda, nei Promessi sposi, nei discorsi di filosofi e psicologi moderni, nelle opere d’arte di ogni tempo, nei testi delle canzoni (I e II), nei film, più o meno recenti, persino nei filmati presenti unicamente sul web.
Essendo una caratteristica propria dell’uomo, prima o poi tutti ne sono presi all’improvviso: come si può riscontrare nel comportamento del Re d’Italia, l’incertezza può accompagnare chiunque si trovi in un luogo nuovo e sconosciuto, o quando per mare si perde l’orientamento.
Nel percorso cognitivo del significato di questo concetto è stato sorprendente riuscire a trovare così tante parole collegate; ovviamente, per sviluppare il lavoro, è stato necessario creare una mappa concettuale in modo tale da riconoscere gli ambiti principali in cui si può trovare tale caratteristica e così, dopo alcune ricerche, ho trovato giornali e articoli pubblicati sul web che ne parlavano, fumetti, pubblicità e, cosa che mai avrei pensato, brevetti, marchi di fabbrica e macchine: lo credevo impossibile: una macchina dà certezza, è “CERTA”, dicevo...
L'immagine è stata tratta da questo sito,
in cui si trovano anche delle informazioni
sull'oggetto e il suo utilizzo.
Non è stato un percorso in discesa, tutt’altro, molte sono le difficoltà che mi si sono parate davanti, ma ci ho preso subito gusto e consiglierei a tutti i curiosi di fare qualche approfondimento (I e II) personale su questa parola misteriosa, che molto racchiude in se stessa.
Si è fornito, infine, un A,B,C per meglio orientarsi sul percorso fatto ed un glossario, in modo che un lettore non esperto possa ripercorrere più agevolmente i passi che ho fatto io.
Come ultima cosa, propongo al mio lettore un oggetto che secondo me rappresenta l'incertezza: la tavoletta propriocettiva.

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