Il 29/01/2015 l'ente italiano di Normazione (UNI) ha pubblicato la specifica tecnicaUNI/TS 11326-2"Acustica - Valutazione dell'incertezza nelle misurazioni e nei calcoli di acustica - Parte 2: Confronto con valori limite di specifica" che stabilisce le regole per determinare quando il risultato di una misurazione acustica è conforme o non conforme rispetto a una data tolleranza ovvero rispetto ad un valore limite, tenuto conto dell'incertezza di misura.
Realizzato in un periodo in cui l'autore «è circondato da una spessa nuvola cupa di incertezza spirituale»; pertanto si evince nell'opera uno sfondo indefinito, sfumato, che si va a perdere nell'infinito. Il protagonista dell'opera è ignoto, non si vede in volto e questo è un'altro elemento che desta curiosità e inquietudine. Il viandante porta già nel suo nome l'emblema del personaggio romantico, irrequieto, tormentato, alla ricerca dell'infinito rappresentato dal paesaggio e dall'orizzonte in lontananza. Dembo (2001) sostiene che il Viaggiatore sia una metafora del futuro sconosciuto.A destabilizzare chi guarda è poi la presenza dei molti spuntoni di roccia in primo piano e nello sfondo, che, insieme ai contorni indefiniti, rispecchiano il particolare stato d'animo dell'artista. (Qui vi è una lettura dell'opera molto interessante).
I promessi sposi è un romanzo di Alessandro Manzoni, pubblicato per la prima volta nel 1827; i personaggi principali sono costantemente obbligati a fare delle scelte: paura ed incertezza pervadono l'intera opera. L'insicurezza personale e l'incertezza del destino, del futuro sono propri di moltissimi dei personaggi: Lucia, Renzo, Don Abbondio, Agnese, l'Innominato... Non solo sono caratteristiche dei personaggi, ma anche dei luoghi e tutto questo dipende dal particolare periodo storico in cui è ambientato il racconto, rappresentativo delle incertezze proprie del tempo in cui Manzoni scrive.
Riporto uno dei tanti passi in cui si evince questa particolare caratteristica; è il momento in cui Don Abbondio incontra i bravi lungo il suo cammino: "Diede un'occhiata, al di
sopra del muricciolo, ne' campi: nessuno; un'altra più
modesta sulla strada dinanzi; nessuno, fuorché i bravi.
Che fare? tornare indietro, non era a tempo: darla a
gambe, era lo stesso che dire, inseguitemi, o peggio.
Non potendo schivare il pericolo, vi corse incontro, perché
i momenti di quell'incertezza erano allora così penosi
per lui, che non desiderava altro che d'abbreviarli. Affrettò
il passo, recitò un versetto a voce più alta, compose la faccia a tutta quella quiete e ilarità che poté, fece
ogni sforzo per preparare un sorriso; quando si trovò a
fronte dei due galantuomini, disse mentalmente: ci siamo;
e si fermò su due piedi." I promessi sposi, Cap I.
Dal momento che una ricetta dà istruzioni precise su come cucinare qualcosa, avrei potuto riportare il procedimento per realizzare un uovo di pasqua, dei cioccolatini ripieni o la focaccia della Befana, poiché in tutti questi cibi chi assaggia non sa cosa trova, se la caramellina al mou o il fagiolo per la focaccia, se un ripieno di proprio gusto nel cioccolatino o se la sorpresa sperata oppure no per l'ovetto.
Ho deciso invece di riportare una ricetta un po' particolare, tratta dal libro La ricetta segreta della felicità, la cui edizione ebook è stata pubblicata nel settembre 2013:
Si riporta di seguito il testo della canzone Bivio di Stefano Centomo, presentata a Sanremo nel 2007.
Attimi
forse dispersi
o
paralleli al mio vivere qui,
Sono i
momenti che non ho vissuto
Ne ho
visti altri passare di qui...
Le sue mani no non ho avuto mai
Per un
bivio che mi ha portato a lei
Vita
facile non ho avuto mai
Perché ho
scelto di restare dentro ai guai
Nei miei
sogni no, non c'è stata mai
L'illusione
che fosse facile
Perché la
direzione utile
Non è
sempre la più semplice che tu puoi scegliere
Sai...
Così ti
ho perso
E forse
ho perso anche me
Viaggiando
dentro questo silenzio che sai com'è
A volte
un brivido o una poesia non c'è
Così ti
ho perso
E in
fondo ho perso anche me
Ogni
momento c'è stato un bivio da scegliere
Destino
che mi ha portato via da te
Via da
te...
Stefano Centomo. Bivio. Video reperito su questo sito.
Sguardi
su istanti sospesi
Come le
foglie cadute fin qui
Cosa
sarebbe ora questa mia vita
Se avessi
scelto così e non così
L'inquietudine,
il caffè alle sei
Fermo
immagine non di un'altra lei
Sogni in
polvere da riprendere
Se quello
è il tuo nemico e questo è complice
Ma corri
immobile fra le rapide
Poi ti
accorgi che non è stato inutile
Pensare
di... vivere così
Del resto
è sempre un bivio che ci porta fino a qui...
Sì...
Così ti
ho perso
E forse
ho perso anche me
Viaggiando
dentro questo silenzio che sai com'è
A volte
un brivido o una poesia non c'è
E così ti
ho perso
E in
fondo ho perso anche me
Ogni
momento c'è stato un bivio da scegliere
Destino
che mi ha portato via da te
Via da
te...
Perché...
Perché...
In lilla sono evidenziate tutte le parole contenute nel testo che in qualche modo hanno attinenza con la mia caratteristica, magari perché contenute nella nuvola di parole pubblicata un po di tempo fa, magari per nuovi riferimenti emersi solo in questi ultimi giorni di studio e di lavoro sulla caratteristica.
Ma quello che ho scelto è un cortometraggio, che per definizione risulta appartenere alla categoria film. L'incognita è un film del 2013 della durata di 21'47" di Enrico Muzzi. "Un film sull’incertezza del nostro futuro… Conseguenza di un presente che non capiamo.
Ci troviamo da anni a fare i conti con una crisi che sembra ormai inarrestabile e che sta mettendo in ginocchio l’Europa intera. Una crisi che non capiamo, un nemico che nessuno sa come contrastare e che, giorno dopo giorno, continua a mietere vittime."
L'Incognita. Enrico Muzzi. Video reperito su questo sito.